“L’IA ci sostituirà tutti e non avremo più lavoro” (…o forse diventeremo finalmente direttori d’orchestra)
L’ansia è comprensibile: l’IA scrive, disegna, riassume, risponde alle email più veloce del tuo caffè.
Ma la domanda giusta non è “l’IA ci sostituirà?”, bensì: chi guida l’IA verso risultati di livello?
Senza manico — competenze vere nel tuo settore — l’IA produce contenuti mediocri e decisioni sbagliate. Con il manico, invece, diventa un motore operativo. Chi ha competenze reali, chi sa guidare, decide e misura… con l’IA fa il doppio, meglio e prima.
L’IA è come una Ferrari data a chi ha appena preso il foglio rosa: impressionante a guardarla, pericolosa da guidare. Il punto non è “premere il bottone giusto” ma sapere che strada prendere, quando frenare, quando accelerare e perché. Qui entra in gioco il mestiere: conoscere clienti e mercati, saper distinguere una buona ipotesi da una moda passeggera, riconoscere il segnale nel rumore. È il manico che trasforma l’IA da giocattolo da demo a motore operativo.
Il punto non è se usare l’IA. È come la fai lavorare per te.
E no, fare prompting non è “non lavorare”: è lavorare meglio. È passare da operativo a direttore delle operazioni.
Oggi non devi più stare otto ore a impaginare, riscrivere, ritagliare. Devi saper impostare il problema, formulare le domande giuste, scegliere i tool utili, leggere gli output con occhio critico e decidere. È una promozione (meritata) alla regia: meno manovalanza, più strategia.
E se la parola “strategia” ti fa venire l’orticaria, sappi che la concorrenza sta già chiedendo a ChatGPT, Claude e compagnia come pressare alto sul tuo mercato. (Non è una metafora a caso: c’è un modo molto concreto di anticipare la concorrenza con un approccio “pressing” anche nel marketing).
Cosa serve, allora, per non farsi travolgere dai “miracoli” promessi in 30 secondi su TikTok?
-
Competenze.
Se vendi macchinari, devi capire il ciclo d’acquisto di chi acquista macchinari. Se fai ristorazione, devi conoscere margini, stagionalità, ticket medio, recensioni, delivery. L’IA non ha vissuto il tuo mercato: glielo devi insegnare. -
Prompting con metodo.
No, non basta dire “fammi un piano editoriale”. Devi fornire contesto, obiettivi, audience, tono, vincoli, esempi. Devi iterare: chiedere alternative, stressare le ipotesi, tradurre gli spunti in test. Il prompting è project management linguistico. -
Stack di tool sensato.
Un set asciutto di strumenti per scrittura, immagini, analisi dati, automazioni, CRM. Pochi ma buoni, integrati nel flusso. Troppi tool = troppi attriti. Pochi tool giusti = operatività che vola. -
Governance.
Chi decide? Con quali metriche? Ogni quanto si rivede la strategia? Senza governance, l’IA diventa un frullatore di output carini ma inconcludenti.
Se ti stai chiedendo “ok, ma chi mi aiuta a mettere ordine?”, ti do una notizia controintuitiva: non ti serve un guru con mantello e glitter, ti serve un partner che unisce marketing e IA.
Noi, ad esempio, in A Studio Marketing lavoriamo proprio lì: strategia, campagne, contenuti e integrazione dell’IA nelle attività quotidiane delle PMI. Non vendiamo la fiaba del “successo senza sforzo”; vendiamo processi, scelte, responsabilità e risultati misurabili.
È meno sexy, ma funziona.
Lo facciamo con un approccio semplice: prima capiamo il business, poi costruiamo la macchina. Dalla consulenza marketing alla consulenza IA per PMI, passando per formazione pratica al team su prompt, workflow e automazioni, l’obiettivo è sempre lo stesso: ridurre il tempo tra idea e risultato.
No “pacchetti copia-incolla”. No slide che finiscono in un cassetto.
Lavoro concreto, focalizzato su acquisizione clienti, posizionamento e vendite. (Sì: abbiamo anche risorse e articoli pratici per cominciare a farti le ossa).
“Ma quindi l’IA ci ruba il lavoro?”
Dipende. Se il tuo lavoro è schiacciare tasti senza capire perché, allora sì: verrà automatizzato. Se il tuo lavoro è definire obiettivi, leggere i dati, orchestrare canali, decidere… allora l’IA ti potenzia. Ti libera tempo, moltiplica opzioni, ti costringe (finalmente) a scegliere. E scegliere è il mestiere del manager.
La profezia giusta, quindi, non è “l’IA ci sostituirà tutti”, ma “l’IA sostituirà il lavoro senza manico e promuoverà chi sa dirigere”. Se vuoi stare dalla parte giusta, rimetti al centro le competenze: tu metti il volante, l’IA mette il turbo.
Se vuoi capire come portare questa logica dentro la tua azienda — dal primo modello di prompt ai micro‐processi operativi fino alla campagna che deve partire la settimana prossima — parliamone. Noi il manico ce l’abbiamo, e l’IA non vede l’ora di farsi guidare
(P.S. Se qualcuno ti ha promesso risultati “senza sforzo”, ti ha raccontato una favola: meglio investire in metodo e competenze, oggi.)
Vuoi ricevere altri contenuti strategici?
Iscriviti alla newsletter di A Studio Marketing e inizia a cambiare passo, un’idea alla volta.
Vuoi richiedere una consulenza personalizzata? Contattaci
Andrea Stoppacciaro — esperto di IA e marketing B2B. Con A Studio Marketing integra l’IA nei processi di export per le PMI, con metodo, governance e formazione pratica.

